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Trekking d'autunno

Tre percorsi, di diversa difficoltà, da scoprire anche a novembre, in attesa di immergerci nel vivo della stagione invernale

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Novembre è ancora un mese ideale per andar per boschi, soprattutto nelle giornate miti e soleggiate. Qui vi suggeriamo tre itinerari dell'Oasi Zegna, nelle Alpi Biellesi (Piemonte): uno facile adatto anche ai bambini, un altro più impegnativo (e super panoramico) e il terzo per veri camminatori.  

IL SENTIERO DELLA BRUGHIERAFACILE. ANCHE PER FAMIGLIE CON BAMBINI
Nella parte bassa dell'Oasi (Trivero), è uno dei sentieri più divertenti da percorrere in autunno per la presenza di numerosi castagni (i loro frutti caduti a terra vi invoglieranno a rallentare il passo), ma è anche un itinerario d’interesse storico-religioso. Il punto di partenza e di arrivo è il Santuario di Nostra Signora della Brughiera, importante luogo di culto mariano piemontese e meta di pellegrinaggio, isolato tra i boschi a 800 metri. Due le chiese da visitare: la maggiore, del 1600, cuore del Santuario, che custodisce all’interno una bella Natività del pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli e un elegante pulpito in legno di origine valsesiana, e l’altra, più piccola, di origini cinquecentesche. Volendo si può percorrere anche la via Crucis che collega il Santuario al villaggio di Bulliana con 14 cappelle affrescate che si snodano lungo una mulattiera.
Visitato il Santuario, ha inizio la passeggiata verso la borgata di Capo Mosso (dal parcheggio del Santuario, si prende a destra la strada asfaltata) che passa per la zona delle Cascine (chiamata così per i tanti cascinali antichi in pietra e legno che s'incontrano) e per la zona prativa delle Piane di Barbato. Oltrepassando un bosco di castagni, si arriva ai prati e i pascoli di Prapiano e da qui si prosegue fino a un incrocio dove si scende a sinistra, prima per uno sterrato ripido, poi per un sentiero più dolce fino alla frazione di Capo Mosso. Si rientra quindi al Santuario lungo un tracciato segnalato, facile e pianeggiante. Meritata pausa al ristorante Il Castagneto, all'ombra di secolari castagni.
 
IL SENTIERO DI FRA DOLCINO: DIFFICOLTÀ MEDIA. E VISTA STREPITOSA
Un percorso un po' più impegnativo, anche questo d’interesse storico, oltre che naturalistico, legato all’affascinante figura di Fra Dolcino. Il predicatore accusato di eresia, citato da Dante nella Divina Commedia, riportato in auge da Dario Fo e Franca Rame negli anni Settanta e poi ripreso da Umberto Eco nel suo capolavoro Il nome della rosa, che nel 1300 si rifugiò sul Monte Rubello, sopra Trivero, e qui combatté l’ultima battaglia, prima di morire sul rogo. 
Battuto nel 1300 dai dolciniani appostati sui monti dell’Oasi, il sentiero parte dalla Bocchetta di Stavello, tra i punti di accesso alla Valsessera, raggiungibile in pochi minuti d’auto da Trivero. Da qui, attraverso boschi di faggi e betulle che in autunno si tingono di rosso e di oro, si sale al Santuario del San Bernardo, in cima al Monte Rubello (oggi chiamato San Bernardo), dove la vista strepitosa, tra le più panoramiche dell’Oasi, vale una prima sosta: a poco più di 1400 metri di quota, sembra di essere sul tetto del mondo con lo sguardo che spazia a 360° dall’Appennino Ligure alle Alpi, alla Pianura Padana. Superata anche la Bocchetta di Margosio si prosegue per percorrere l’ultimo tratto del sentiero fino alla Bocchetta di Luvera, dove è ancora possibile osservare le tradizionali trappole per lupi, le "luere", cui la bocchetta deve il suo nome. Arrivati alla meta, l’autentica cucina di montagna della Locanda Argimonia è la giusta ricompensa della fatica.  

ANELLO MONTE BONOM E CIMA DELLE GUARDIE: IMPEGNATIVO. FINO A 2000 METRI DI QUOTA
Ci vogliono buone gambe e un discreto allenamento per affrontare questa escursione ad anello che si svolge lungo una dorsale molto panoramica, scavalca l’Alpe Monticchio e la Cima del Bonom, per culminare sulla Cima delle Guardie, a 2000 metri di quota. Si parte dal Bocchetto Sessera dove si prende il sentiero che sale per il Monticchio che diventa subito piuttosto ripido, regalando, però, una bella vista sulla pianura. Raggiunta la prima cima, si prosegue seguendo il sentiero di cresta, con saliscendi fino alla Colma Bella. Si passa per la “Pera Furà”, caratteristica finestra tra rocce erose dal vento da dove, nelle giornate di sole, si vede il Monte Mucrone, e si affronta l’ultimo tratto in salita fino alla Cima del Bonòm (1877 m). Qui, dopo aver ammirato lo splendido panorama sulla Valle Cervo, chi non se la sente di proseguire può scendere sul versante opposto fino alle tegge dell'Artignaga (idilliaca conca punteggiata di baite dal caratteristico tetto a punta), per rientrare quindi al Bocchetto Sessera. Chi vuole la soddisfazione finale in cima alle Guardie, deve scendere alla sella di Bassa del Cugnolo, poi a Bassa del Campo dove s'incrocia il sentiero che s'inerpica che fino sotto alla cima.
Per tornare, si ripassa per Bassa del Campo da dove si raggiungono le tegge dell’Artignaga, quindi il Bocchetto Sessera.

Per la mappa di tutti i sentieri dell'Oasi, recatevi al Centro Zegna (Trivero), tel. 015.756129

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